venerdì 31 gennaio 2014

Betulla vs. i palloni del ricordo

Ho deciso di iniziare il blog in una serata di pioggia battente, con Simon & Garfunkel che sussurrano Mrs. Robinson e un delirio di macchine in strada che vanno, boh, in giro. Chissà perché quando ci sono troppe cose da dire non si parla che di cose inutili. Infatti scriverei di cretinate, e vita spicciola, e della poca voglia di studiare lavorare eccetera. Ma terrò la mia volontà a bada e cercherò di concentrarmi e di non descrivere Roma allagata; i lavori fastidiosi a Villa Celimontana e il nichilismo deprimente del sabato sera.
Il fatto è che più vado avanti e più mi chiedo: oh simple thing, where have you gone? I'm getting old and I need something to rely on". Sono i Keane che ne parlano. Anche soli ventitré anni sembrano una montagna enorme di vita vissuta e di cose lasciate andare e non sperimentate adeguatamente oppure vissute per bene, sì, ma per troppo poco tempo. Sono andata avanti per diversi anni voltando completamente le spalle al passato, pensando che sarebbe andata bene così per sempre. Che i ricordi sono il fardello pesante dell'uomo e in fondo non servono, per fidarsi del presente. Ma chi mi credevo di essere? Io, sola, contro ventitré primavere di vissuto? Una persona inutile. I ricordi sono come la palla del principio di Archimede. Provate a spingere un ricordo nel mare triste del dimenticatoio. Provate! Il risultato sarà un megaspintone dal basso verso l'alto che non vi dico. Allora ho deciso che io e i palloni del ricordo dovevamo fare pace, perché sarebbe arrivato il momento in cui non avrei più avuto né la forza e né la voglia di schivare puntualmente le suddette sfere lanciate in aria, contro di me. E ora sono sospesa tra passato e presente. Un inerme stato cuscinetto con un'alleanza siglata col passato e un protocollo firmato col presente. Ma questa simple thing, io, l'ho mai vissuta oppure quello che mi ricordo è un abbaglio e sto cercando non so cosa e sto semplicemente getting old? Good question.

2 commenti:

  1. Sono solo 5 gli anni che ci separano e quel galleggiare tra passato e presente è cosa a me familiare, troppo familiare. Cerca dentro di te tutti i buoni motivi per non rimanere nel limbo e trovare il bello delle cose.
    Circondati di persone felici.

    RispondiElimina
  2. Saggio consiglio, Veronica. Ma ultimamente sembra quasi che le persone felici girino alla larga.. Aspettiamo :)

    RispondiElimina