martedì 18 marzo 2014

Lettera per un amore adolescenziale, il revival

Caro Marco,
oggi c'è un sole bellissimo che farebbe sorridere chiunque. Ho tempo di studiare un po' con calma e tranquillità e la cosa mi piace molto. A Milano che tempo fa? Tra un po' sarà il tuo compleanno. E tra crisi esistenziali, esami, aborti di tesi magistrali e amicizie ricompattate e ansiose di camminare ancora come prima, siamo giunti a metà marzo. Non ho più tue notizie da tre mesi, ma è la prassi, me l'aspettavo. Piuttosto ho un foglio di carta bianca e sto ancora procrastinando la stesura della tua lettera. Ci ho pensato tanto tanto, e devo dirti che forse c'è un altro ad occupare i miei pensieri, se non il cuore. Ti somiglia in maniera indecente! Quando ho incrociato il suo sguardo per la prima volta sono rimasta incollata ai suoi occhi per cinque secondi, e poi gli ho stretto la mano. Ha la tua stessa calma, il tuo stesso modo di guidare la macchina, la tua stessa barba e gli occhi dello stesso marrone profondo profondo. Fa tante domande, si piange spesso addosso, parla di matematica come fosse filosofia, e non si accorge, come non te ne accorgevi tu, di essere bellissimo. Bello in maniera esagerata e profonda anche con una camicia terribile e un taglio di capelli sbagliato, bello e rincuorante e timido come questo sole quasi primaverile. Bello più di qualsiasi altra cosa nella mia vita turbolenta e piena ogni giorno di inutili e martellanti domande. Ma come te, è tanto lontano. Non geograficamente. Sento il suo cuore troppo nascosto, o disinteressato, o altrove, o impossibile da raggiungere se non con un volo pindarico rischioso e prematuro. Come fai a mantenere sempre quella solita calma, in tutti i momenti? Pure quando eri rappresentante d'istituto e la preside ti urlò in faccia che eri un incompetente? Pure quando ti dissero, ad un concerto del tuo gruppo, che non sapevi suonare? Io non ce la faccio. Vorrei tutto e subito, e possibilmente che fosse tutto più bello di ogni immaginazione. Per ora me lo godo mentre riflette tutto assorto tra sé e sé pensando che nessuno lo guardi, e non si accorge della lavatrice di colorati misti che ho nello stomaco quando lo vedo. Che bello sentirla ancora che centrifuga, ogni tanto. Dà una certa speranza anche per tutto il resto, no?
Ti abbraccio. E forse non ti scriverò mai.

3 commenti:

  1. ti ho nominata tra i miei blog preferiti per il Liebster Award! vai sul mio blog e guarda di cosa si tratta! ;) >> http://stupidoamore.blogspot.it/2014/03/liebster-award-nominata.html

    bello questo blog mi piace proprio cosa esce dalla tua tastiera..
    un abbraccio

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